Il Museo Leopold di Vienna

Il Museo Leopold di Vienna, nel Museums Quartier, ospita una vasta collezione di arte moderna austriaca, con focus su Secessione Viennese ed Espressionismo.

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Vienna Museum Leopold

Il museo Leopold di Vienna, situato nel cuore del Museums Quartier, è una delle istituzioni culturali più importanti e visitate della capitale austriaca. Inaugurato nel 2001, il museo ospita una delle più vaste e preziose collezioni di arte moderna austriaca, con un focus particolare sugli artisti del periodo della Secessione Viennese e del’Espressionismo.

Il museo Leopold non è solo una finestra sull’arte, ma anche un viaggio nella storia culturale e intellettuale dell’Austria, immancabile nel tuo itinerario a Vienna, come il museo Hofburg ed il museo Belvedere.

Prima di iniziare questo articolo sul museo Leopold di Vienna, ti consigliamo di procurarti una guida Lonely Planet di Vienna, che include una pratica mappa con evidenziate le principali attrazioni e la loro storia.

Vienna Museum Leopold. Salta a:

La Collezione Leopold

Il museo Leopold di Vienna prende il nome dal collezionista d’arte Rudolf Leopold, medico oculista ed appassionato d’arte, che ha dedicato gran parte della sua vita all’acquisizione di opere  austriache.

La collezione è iniziata negli anni ’50 e, nel corso di decenni, è cresciuta fino a diventare una delle più importanti al mondo nel suo genere. 

Comprende oltre 5.000 opere d’arte e vanta la più ampia collezione di Schiele al mondo, con dipinti, disegni e acquerelli che offrono uno sguardo profondo nell’anima tormentata e nello stile unico di questo artista, oltre a opere di Gustav Klimt, il maestro della Secessione Viennese, tra i cui capolavori in mostra spicca il celebre “Morte e Vita” che incarna la maestria di Klimt nell’uso del colore e del simbolismo, cosi come opere di Kokoschka, Adolf Loos o Koloman Moser.

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Klimt al museo Leopold di Vienna @Mara 2024

L'Architettura del Leopold Museum di Vienna

L’edificio che ospita il Leopold Museum di Vienna è un autentico gioiello dell’architettura contemporanea. Progettato dagli innovativi architetti Ortner & Ortner, questo spazio colpisce immediatamente per le sue linee eleganti e minimaliste, incastonate in una struttura di pietra calcarea bianca che si staglia in netto contrasto con le tonalità calde degli  edifici barocchi del Museums Quartier (MQ). 

Il Museums Quartier di Vienna, inaugurato nel 2001, è un efficace esempio di come il passato e il presente possano convivere armoniosamente.

Questo vasto complesso museale sorge all’interno delle antiche scuderie imperiali, fatte costruire dall’imperatore Carlo VI d’Asburgo, padre di Maria Teresa, su progetto del celebre architetto barocco Fischer von Erlach.

Un tempo, queste scuderie potevano ospitare fino a 600 cavalli e 200 carrozze, ma con la fine della monarchia nel 1918 e l’avvento delle automobili, divenne necessario ripensare l’uso di questi spazi.

Dopo aver servito come sede per fiere ed eventi espositivi per molti anni, negli anni ’90 emerse l’idea di trasformare l’area in un centro museale. Così, nella corte interna furono eretti due edifici ultramoderni: il MUMOK, Museo di Arte Contemporanea, e il Museo Leopold di Vienna.

Le storiche scuderie, invece, sono state riconvertite in spazi culturali che accolgono il museo dei bambini, il museo dell’architettura e diverse mostre temporanee. Oggi, il cuore del Museums Quartier (MQ)  è un importante centro dell’arte, animato da caffè accoglienti, una fontana e un giardino temporaneo che vengono installati durante i mesi estivi.

Il Museo Leopold di Vienna, in particolare, si trova sulla sinistra, subito dopo aver attraversato l’ingresso principale nella corte, pronto ad accogliere i visitatori in un viaggio nell’arte e nella storia.

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Vienna Museum Leopold interni @Mara 2024

Leopold Museum Opere d'arte e artisti

Appena varcata la soglia del museo Leopold di Vienna, l’imponente sala d’ingresso, inondata di luce naturale, accoglie il visitatore in un ambiente ampio e contemporaneo, preparando i sensi a un’esperienza visiva unica.

La visita si snoda in un percorso che inizia dal quarto piano, scendendo progressivamente al terzo e poi al secondo, dove un caffè elegante invita a una pausa ristoratrice. Qui, potrete riflettere sulle opere appena ammirate, magari sorseggiando un caffè viennese. 

Al primo piano, una libreria raffinata offre una vasta selezione di letteratura sull’arte viennese di inizio Novecento, insieme a souvenir unici, perfetti per portare a casa un pezzo di questa esperienza.  

Il viaggio attraverso l’arte si conclude al piano terra, dove sono esposte opere che risalgono all’epoca della Prima Repubblica (1919-1938). Ma l’avventura non finisce qui: i due piani semi-interrati ospitano esposizioni temporanee, rendendo ogni visita al Leopold Museum di Vienna un’esperienza sempre nuova e coinvolgente.

Il Quarto Piano

Iniziamo la nostra visita ora dal  4° piano del museo Leopold di vienna, esplorando le opere di artisti straordinari come Hans Makart, Anton Romako, Hans Canon e le prime creazioni dei fratelli Gustav ed Ernst Klimt. 

Questa sezione offre una panoramica affascinante della pittura durante il “Gründerzeit”, un periodo che coincide con la costruzione della Ringstrasse, tra il 1860 e il 1890. In questa fase, l’arte e l’architettura erano fortemente influenzate dallo storicismo, un movimento che rivisitava e reinterpretava stili del passato come il gotico, il rinascimentale e/o il barocco. 

Gli artisti del tempo rivendicavano la libertà di attingere a tutte le epoche storiche per creare un’estetica adatta alla società altoborghese del XIX secolo.

Tra i protagonisti indiscussi di questo periodo, spicca Hans Makart, il pittore austriaco più celebre del XIX secolo. Una delle sue opere più rappresentative, “La Vestale” (1870), è esposta qui e incarna perfettamente il suo stile monumentale e teatrale. 

Makart era noto per la sua tavolozza vibrante, dominata da rossi, ori e tonalità calde, e per le sue composizioni che spesso trattano temi storici e mitologici in modo idealizzato e drammatico. La sua arte riflette una forte influenza del barocco, con un dinamismo e una complessità compositiva che richiamano i grandi maestri come Tiziano.

Un altro esponente significativo dello storicismo è Hans Canon, il cui dipinto “Il Cerchio della Vita” (olio su tela) mostra chiaramente l’influenza del barocco fiammingo. Canon è famoso soprattutto per i suoi affreschi che decorano il Museo di Storia Naturale. Mentre nei ritratti di Anton Romanko , come quello di “Isabella Reisser”, si intravedono giá i primi accenni dell’espressionismo, un segno della transizione verso nuovi orizzonti artistici.

Anche i giovani Gustav ed Ernst Klimt, prima di diventare pionieri della Secessione Viennese, abbracciarono questo stile storico nelle loro opere giovanili, come “Giovane ragazza seduta” o “Il Cieco”.

Con l’avanzare dell’industrializzazione e l’accelerazione dei cambiamenti sociali, molti giovani artisti avvertirono il bisogno di rinnovare l’arte e di rompere con le convenzioni accademiche che consideravano limitanti e anacronistiche: nasce la Secessione Viennese.  

Uno dei principali strumenti attraverso i quali la Secessione diffuse le proprie idee fu la rivista “Ver Sacrum“, pubblicata dal 1898 al 1903. Troverete esposta nella terza sala in una vetrina alcune copie di questa rivista, così come alle pareti una foto che ritrae i fondatori, tra cui Gustav Klimt, Koloman Moser, Josef Hoffmann e Otto Wagner.  

Sede di questo movimento artistico divenne l’edificio della secessione, realizzato nel 1898 da Josef Maria Olbrich, di cui possiamo qui ammirare anche un modellino originale.

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Vienna Museum Leopold @Mara 2024

La Secessione Viennese, oltre a rivoluzionare il panorama artistico e architettonico, ebbe un impatto significativo anche sulla grafica pubblicitaria, un aspetto spesso meno noto, ma di fondamentale importanza nella diffusione delle idee e degli stili del movimento. 

I membri della Secessione riconobbero presto l’importanza della comunicazione visiva nel mondo moderno e sfruttarono le tecniche grafiche per promuovere le loro mostre, le loro riviste e i loro ideali estetici. (cartelloni pubblicitari di Adolf Böhm, Koloman Moser e Ferdinand Andri)

Gustav Klimt

Il piú noto esponente di questa nuova corrente artistica fu Gustav Klimt.  Nel 1900 Klimt ricevette l’incarico di dipingere una serie di pannelli destinati al soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna. 

Questi dipinti, noti come le “Pitture delle Facoltà” vennero rigettate dalle autorità universitarie e molti membri della società viennese rigettarono le opere, ritenendole incomprensibili e offensive. Klimt, frustrato dalle critiche e dalle incomprensioni, rifiutò di completare il progetto. 

Le opere furono successivamente acquistate da collezionisti privati e non furono mai esposte nell’Università di Vienna. Purtroppo, le “Pitture delle Facoltà” furono distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Queste rappresentarono un punto di rottura con l’accademismo tradizionale adottato da Klimt negli anni giovanili, come testimoniato anche in questo museo e danno inizio alla coraggiosa esplorazione di temi come la mortalità, la sofferenza e la complessità dell’esperienza umana.  

Il dipinto “La Vita e la Morte” (1915-1916), qui esposto, riflette in modo straordinario il suo nuovo interesse. Questa opera è stata completata negli ultimi anni della vita di Klimt ed è divisa in due parti principali. 

A sinistra, Klimt rappresenta la vita con una serie di figure umane e animali, vivacemente colorate e intrise di energia. La scena è caratterizzata da una sensualità e un dinamismo che evocano la vitalità e la forza della vita. 

A destra, in netto contrasto, si trova una rappresentazione più cupa e oscura della morte. Questa parte del dipinto è dominata forme inquietanti, con figure scheletriche e sinistre che incarnano il concetto di morte e distruzione. La composizione è intrisa di elementi ornamentali, come motivi dorati e dettagli elaborati, che riflettono l’influenza del suo stile caratteristico.  

Esposti al museo Leopold di Vienna troverete anche la ricostruzione dello studio di Klimt, una copia del suo camice da lavoro, così come alcuni quadri raffiguranti i paesaggi dell’Attersee, lago dove era solito passare le vacanze anche in compagnia dell´amica Emilie Flöge, nota stilista dell’epoca.  (Qui esposti alcuni suoi abiti).

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Morte e Vita di Klimt al Museo Leopold di Vienna @Mara 2024

Una delle caratteristiche della secessione fu anche l’approcio integrato all’arte, ovvero l’artista si occupava ora di disegnare anche arredi e suppellettili: ogni aspetto degli interni viene ora progettato su misura, con attenzione ai dettagli e all’originalità.  

I mobili erano caratterizzati da linee pulite, forme geometriche e un uso innovativo dei materiali. Il design degli interni secessionista includeva anche una forte componente decorativa attraverso l’uso di tessuti e decorazioni.

Nel Museo Leopold di Vienna troverete testimonianza anche di questo aspetto, potendo ammirare arredi di Koloman Moser, Adolf Loos o Otto Wagner.

Arredi al Museo Leopold di Vienna @Mara 2024

La produzione industriale e di massa di oggetti fa nascere negli artisti, ma anche nei loro committenti, l’interesse per utensili di artigianato che rispecchino un design innovativo e di alta qualità. Nasce nel 1903 da Josef Hoffmann, Koloman Moser e Fritz Waerndorfer la Wiener Werkstätte, l’officina Viennese. 

Mobili, arredamenti, stoffe, contenitori, vasi, bicchieri, posate, gioielli, vetrate e molto altro diventano attraverso le mani di abili artigiani delle vere e proprie opere d’arte, che ancora oggi risultano essere estremamente moderne. Il museo espone un’ampia collezione di questi oggetti.

Se da un lato una corrente artistica si focalizza su linee geometriche e funzionalità, dall’altro prende corpo un filone, che ispirandosi al viennese Sigmund Freud e alla psicanalisi, ha un forte interesse per l’espressione emotiva e l’esplorazione di temi psicologici e sociali: nasce l’espressionismo viennese, dove gli artisti tendevano a rappresentare il mondo interiore piuttosto che una realtà oggettiva e misurabile.  

Le opere espressioniste spesso presentano forme distorte e colori vivaci o squillanti, utilizzati per trasmettere stati d’animo e sensazioni. I temi principali includono l’alienazione, la crisi dell’individuo moderno e l’angustia esistenziale. 

Gli artisti si concentravano su aspetti psicologici e sociali della condizione umana, riflettendo il disagio e la tensione dell’epoca. Si utilizzavano pennellate audaci, composizioni dinamiche , linee tese e angolate, contribuendo a un effetto visivo drammatico.

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Vasi e bicchieri al Museo Leopold di Vienna @Mara 2024

Egon Schiele

Egon Schiele, del quale il museo Leopold di Vienna ospita la piú grande collezione al mondo,  è uno dei pittori più rappresentativi dell’espressionismo viennese.

Fu un artista di grande talento e intensità, la cui vita e opera riflettono una profondità emotiva e una visione unica del mondo. La sua abilità di esplorare e rappresentare l’interiorità umana attraverso il suo stile audace e innovativo ha assicurato un posto di rilievo nella storia dell’arte.

Le sue opere sono conosciute per la loro veemenza emotiva, le figure contorte e i ritratti penetranti,  esplora la sessualità, l’alienazione e la solitudine, le sue figure spesso appaiono deformate e stilizzate, Utilizza linee marcate e colori vivaci, creando composizioni che mettono in evidenza il tumulto emotivo e l’intensità psicologica.  

La vita personale di Schiele fu segnata da diversi scandali. La sua arte e il suo comportamento eccentrico suscitavano spesso polemiche e le sue opere spesso suscitavano controversie per la loro rappresentazione audace della sessualità.

Schiele ebbe una relazione con la sua modella e amante Wally Neuzil. Nel 1912, Schiele fu arrestato e accusato di indecenza e corruzione dei minori a causa delle sue opere e della sua vita privata. Fu condannato a 24 giorni di detenzione, un periodo che influenzò profondamente la sua psiche e il suo lavoro.

Nonostante le difficoltà personali e le controversie, Schiele continuò a sviluppare il suo stile unico e a guadagnarsi una crescente reputazione. Durante la Prima Guerra Mondiale, Schiele fu arruolato nell’esercito austriaco, un’esperienza che influenzò il suo lavoro e la sua prospettiva sulla vita. Egon Schiele morì il 31 ottobre 1918, a soli 28 anni, a causa della spagnola, che costó la vita a 18milioni id persone.

Tra le opere di maggio interesse preseti nel museo Leopold di Vienna non dimenticare di ammirare Nudo maschile seduto, gli eremiti, l’autoritratto con alchechengi o il ritratto di Wally Neuzil.

Egon Schiele al Museo Leopold di Vienna @Mara 2024

Oskar Kokoschka

Al museo Leopold di Vienna troviamo un altro esponente di rilievo dell’espressionismo fu Oskar Kokoschka (1886–1980). Noto per un uso audace e spesso turbolento del colore, nonché da una forte enfasi sull’emozione e sulla psicologia, Kokoschka è particolarmente famoso per i suoi ritratti, che spesso trasmettono un’intensa introspezione psicologica, e per i suoi dipinti su temi mitologici e allegorici.

Uno dei periodi più noti della sua carriera fu il suo rapporto con Alma Mahler, vedova del compositore Gustav Mahler. Dopo la fine della loro relazione, Kokoschka dipinse uno dei suoi capolavori più celebri, “La sposa del vento” (1914), un’opera che riflette la tumultuosa relazione con Alma e che è spesso vista come un’icona dell’Espressionismo.

Relazione tormentata e passionale, Kokoschka si fece fare una bambola che assomigliasse ad Alma a ricordo di questo sfortunato amore, bambola che troviamo riprodotta nel museo. 

Durante la sua vita, Kokoschka viaggiò molto e trascorse lunghi periodi in varie parti d’Europa. Nel 1934, lasciò la Germania nazista a causa delle sue origini ebraiche e delle sue idee politiche. Si stabilì infine in Svizzera, dove continuò a lavorare e insegnare fino alla sua morte nel 1980.

Tra le opere di Oskar Kokoschka presenti al Leopold Museum, alcune delle più note includono: “Autoportrait” (1917): esempio classico del suo stile espressionista, caratterizzato da pennellate forti e un’espressione intensa, riflettendo la sua personale turbolenza emotiva durante la Prima Guerra Mondiale, “Hans Tietze e Erica Tietze-Conrat” : doppio ritratto tra i più celebri di Kokoschka e rappresenta la coppia di storici dell’arte viennesi.

L’opera è apprezzata per la profondità psicologica con cui ritrae i soggetti, rivelando le tensioni emotive tra di loro, “Ritratto di Lotte Franzos” (1909): colori vibranti e un’intensa introspezione psicologica.

Oskar Kokoschka al Museo Leopold di Vienna @Mara 2024

Altri artisti

Nel museo possiamo ammirare anche opere di Richard Gerstl , artista austriaco la cui carriera, sebbene breve, ha avuto un impatto significativo sulla scena artistica di Vienna.

La sua opera è spesso associata all’Espressionismo e alla Secessione Viennese, e il suo stile distintivo e il suo tragico destino hanno contribuito a creare un fascino duraturo attorno alla sua figura.

Il suo autoritratto è sicuramente una delle sue opere piú significative.  Anche Max Oppenheimer è conosciuto per il suo lavoro nel campo dell’espressionismo e del modernismo. La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una forte espressione personale e da un impegno nell’esplorare le tensioni tra l’individuo e la società.

La fine della prima guerra mondiale segna un cambiamento radicale per l’Austria con la fine dell’impero e la nascita della repubblica, fase accompagnata da una grande crisi economica e sociale. 

Escono inoltre dalla scena i pricipali artisti come Klimt, Wagner e Schiele. I cambiamenti sociali ed economici influenzarono la produzione artistica, portando alla nascita di nuovi stili e tecniche.

Le avanguardie artistiche, come il Surrealismo e il Dadaismo, trovarono una certa eco a Vienna, anche se spesso in forme più moderate. Anche il realismo magico trova alcuni rappresentanti a Vienna. La collezione Leopold espone dipinti di Alfred Kubin, Herbert Boeckl o Anton Koling che ben rappresentano l´evoluzione artistica verso il colorismo, il dinamismo e il modernismo.

Leopold Museum Orari

Il museo Leopold di Vienna è aperto tutti i giorni dal mercoledì al lunedì dalle 10:00 alle 18:00, compresi i festivi.

È chiuso il martedì.

Leopold Museum Biglietti

Il biglietto d’ingresso costa 17€, ma chi ha meno di 26 anni o piú di 65 ha diritto ad uno conto di 3€.

Ragazzi sotto i 19 anni pagano 2,5€, mentre i bambini sotto i 7 anni hanno ingresso gratuito. 

È infine possibile acquistare un biglietto per famiglie al costo di € 19,50.

L’ingresso è compreso nel Vienna Pass o nel Flexi Pass.

Come raggiungere il Museo Leopold di Vienna

Il Museo Qaurtier è raggiungibile con la metropolitana U3 fermata Volkstheater o dal centro storico a piedi, dopo aver attraversato il ring e superato il museo di storia naturale e storia dell’arte.

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Conclusioni

Il Leopold Museum di Vienna è una tappa imprescindibile per chiunque visiti Vienna. Non solo rappresenta uno scrigno di tesori artistici, ma è anche un luogo in cui la storia culturale e intellettuale dell’Austria prende vita. 

Attraverso le sue collezioni e le sue mostre, il Leopold Museum offre un’esperienza unica, capace di ispirare e affascinare i visitatori di ogni età e provenienza.

Mara
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