La Cattedrale di Porto

L’interno della cattedrale di Porto nasconde alcuni elementi davvero interessanti su cui vale la pena soffermarsi.

Innanzitutto, posate lo sguardo sull’altare maggiore, decorato da pitture di Nicolau Nasoni, uno degli architetti che maggiormente ha lavorato a Porto e che ha lasciato la sua firma su altri monumenti della città, come ad esempio la Torre dos Clerigos. 

La vostra vista sarà sicuramente rapita dalla presenza di ben due organi a canne, risalenti al XVII e XIX secolo. Nel transetto di sinistra vi è l’immagine della patrona della città, Nostra Signora di Vandoma, che conferisce a Porto lo status di ‘civitas virgini’; nel transetto di destra invece è intronizzata l’immagino di Nostra Signora da Silva.

Un altro scrigno prezioso che vi lascerà senza fiato è l’altare in argento della Cappella del Santissimo sacramento, un capolavoro dell’oreficeria portoghese. Si trova nel transetto della cattedrale e sono qui scolpite con abile maestria e in puro stile manierista, alcune scene bibliche centrate sul mistero dell’Eucarestia. 

In contrapposizione all’argento, troviamo nella cappella di San Vicente un altare con decorazione in oro che ritraggono scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Qui sono accolte le spoglie di alcuni vescovi della città.

Cercate qui vicino le tre acquasantiere in marmo rosso sorrette da altrettante statue della stessa finitura su motivo del battesimo di Cristo.

Ma ciò che maggiormente attrae nella visita a questo santo luogo è il Chiostro, con ticket di ingresso, ma che vale assolutamente la pena visitare. Vi si accede tramite una scala disegnata anch’essa dal Nasoni. I pannelli di azulejos che lo rivestono, rigorosamente bianchi e azzurri, raccontano scene campestri e mitologiche appartenenti alla Metamorfosi di Ovidio. 

Tutto intorno al patio sono collocate diverse stanze: tra queste è degna di nota la Casa do Cabldo che ospita alcune sculture religiose di notabile pregio (XIV- XVIII sec.), la sala capitolarein cui è presente un prezioso tetto in legno con pitture di Giovanni Battista Pachini ( 1737) ed altre nove sale in cui è conservato  il Tesoro della cattedrale, esempi di oreficeria, libri ed altri oggetti liturgici.